La nostra capacità di creare il falso ora supera la nostra capacità di scoprirlo. (Viktor Taransky, dal film S1m0ne)
Secondo le statistiche divulgate da Facebook, social network giunto a circa 1,3 miliardi di iscritti in tutto il mondo, risulta che una fetta di utenti tra il 4,3% e il 7,9% gestisce più di un account in contemporanea, circa l’1% viola la policy del sito e – udite, udite – il 2% è composto da profili intestati a cani, gatti e altri animali domestici.
Si tratta di un numero piuttosto importante di account fake, che rende non validi – anche per fini pubblicitari – dai 70 ai 140 milioni di account, concentrati soprattutto in India, Turchia e altri stati in via di sviluppo. A questi numeri si aggiungono anche gli account i cui proprietari non ci sono più, che ammontano a 30 milioni di persone appartenenti a una “comunità virtuale dell’aldilà”.
È importante distinguere un profilo falso da uno reale, per un uso più sicuro delle piattaforme social, in particolare per la protezione dei dati personali… oltre che per evitare figure di biiiip. Incontro spesso utenti che ringraziano – in bacheca – la gnocca di turno chiaramente FAKE per l’amicizia “concessa”, come se avessero ricevuto chissà quale straordinario dono!
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